giovedì 20 novembre 2008

Nel diverso linguaggio delle parole e delle cose.


Un altro aspetto interessante è l’importanza del linguaggio che si differenzia da quello della parola e da quello delle cose. È opportuno citare l’educazione negativa di Rousseau, poiché l’individuo deve comprendere la realtà partendo dall’esperienza, non occorre indirizzare il ragazzo verso ciò che noi vogliamo bensì bisogna rispettare la legge di natura e permettere che il fanciullo assuma conoscenze, abitudini e norme dalle cose stesse. Altro pedagogista è Pestalozzi il quale, con il metodo didattico intuitivo o, in altre parole, l’intuizione sensibile (utilizzata per designare il fondamento di ogni conoscenza umana e si stanzia su tre ambiti fondamentali quali: la forma, il numero e il nome) riguarda quella modalità che presuppone un’esperienza diretta e concreta alla realtà. Sempre riguardo l’importanza del linguaggio è opportuno citare Rogers con i suoi studi improntati sull’apprendimento significativo in quanto l’individuo non può trasferire dei contenuti ad altre persone se non motiva ciò che dice;sorge dal desiderio di perseguire scopi dall’esperienza diretta influenzandone il comportamento. L’apprendimento significativo si suddivide in tre ambiti:motivazione in quanto devo giustificare e spiegare le tesi che supporto; il feedback che è il metodo che ci consente di riprendere il percorso dell’apprendimento per arrivare alla conquista dell’obiettivo; ed infine abbiamo la presenza del riconoscimento come attuazione di tutto ciò che il ragazzo ha messo in opera per arrivare a quel dato risultato.
Pasolini dunque cercò di affermare che ogni persona, individuo, comportamento ed atteggiamento giocarono un ruolo strettamente importante e significativo per i giovani ed adolescenti in quanto sono condizionati dalla società e dalle continue informazioni, positive o negative, che questa gli trasmette ed il fanciullo deve apprendere da sé ciò che ritiene giusto dalle “cose” stesse.

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