giovedì 20 novembre 2008

Il significato e la reciproca differenza dei termini "formazione" e "istruzione"


L’idea di formazione è oggi al centro del dibattito pedagogico, anche grazie al diffondersi di attività educative extrascolastiche. È opportuno comprendere, da principio, il primissimo significato di formazione. In ambito pedagogico è un processo complesso di trasferimento di contenuti e metodi per fare acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali e spirituali sempre maggiori. Il processo formativo studiato dalla pedagogia, in particolare, cerca di ottenere contenuti e metodi di insegnamento propri per l'età evolutiva di riferimento in cui il processo formativo si sviluppa. La formazione è considerata come un processo aperto e che coinvolge la sfera dello sviluppo e si divide in due ambiti: la formazione cognitivo-intellettuale e quella socio-affettiva.
La sfera cognitivo-intellettuale si riferisce ai processi di costruzione del pensiero e alle competenze cognitive dunque alle abilità percettivo-motorie, linguistiche, logiche, creative e immaginarie. Questo tipo di formazione deve dare la possibilità ad ogni persona di ricercare alcuni strumenti di sapere necessari per muoversi e operare in una società costituita da molteplici culture. È dunque necessario strutturare un percorso formativo che sviluppi le varie competenze di tipo primario, intermedio, convergente e divergente; attraverso questo processo sarà possibile sfruttare il potenziale cognitivo che caratterizza la mente umana e promuovere le differenti forme in cui l’intelligenza si manifesta permettendo a ciascun individuo la possibilità di valorizzare le proprie differenze individuali.
La sfera socio-affettiva fa riferimento alla costruzione di una personalità equilibrata, autonoma e responsabile. Questo tipo di formazione richiede la capacità di predisporre adeguati contesti e percorsi formativi che incoraggino il passaggio dalla semplice capacità di stare con gli altri alla possibilità di condividere delle idee, valori, emozioni e sentimenti.
Questo duplice collegamento del concetto di formazione consente a sua volta di recuperare al suo interno il pensiero dell’ educazione-istruzione poiché questi due ambiti si influenzano a vicenda.
Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal latino exducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. L'idea deriva dalla filosofia platonico-socratica, secondo la quale imparare non è altro che un "ricordare" dalla nostra passata esistenza, e che tale conoscenza deve essere "condotta fuori" da noi tramite la maieutica (l’arte del far partorire, ovvero condurre fuori). L'educare, dunque, coincide nel guidare e formare qualcuno e va distinta dalla istruzione, intesa come insieme delle tecniche e delle pratiche per mezzo delle quali un individuo è istruito mediante un insegnamento teorico o tecnico-operativo di nozioni di una disciplina, di un'arte, di un'attività. Tuttavia istruzione e educazione possono fondersi quando l'insegnante cerca di favorire la comprensione autonoma da parte degli allievi, instaurando con loro un dialogo "esplorativo" e stimolando la loro creatività nell'apprendimento.

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