L'autostima è un concetto ampiamente utilizzato nel linguaggio popolare ed in psicologia. Esso si riferisce al senso individuale del valore o dell'apprezzamento di sé o a quanto una persona valuta, approva, apprezza, dà valore e ama sé stessa. In psicologia, la più comune e più frequentemente citata definizione di autostima è quella di Rosemberg, che la descrive come un atteggiamento favorevole o sfavorevole verso se stessi. L'autostima, che rappresenta soltanto una delle componenti del concetto di sé, è definita da Rosemberg come "la totalità delle opinioni e dei sentimenti che hanno sé stessi come oggetto".Accanto ad essa, l'autoefficacia e l'autoidentità sono parti importanti del concetto di sé. Una logica impressione di se stessi si suddivide in due elementi: il concetto di sé, cioè quello che sappiamo di noi stessi, e l’autostima, cioè ciò che proviamo nei confronti di noi stessi. Fra le più efficaci e maggiormente utilizzate misure dell'autostima troviamo la scala di autostima di Rosemberg. Essa fu inizialmente usata per rilevare i sentimenti globali di auto-valore o di auto-accettazione negli adolescenti ed è generalmente considerata lo standard con il quale sono messe a confronto le altre misurazioni di autostima. L’immagine che ognuno ha di sé è un mosaico che lentamente prende forma in base alle risposte che riceviamo dagli altri. La consapevolezza e la valutazione che ognuno ha su se stesso è determinata dal modo in cui gli altri ci giudicano. Alta, bassa, positiva o negativa: l’autostima è qualcosa che ci appartiene, che iniziamo a sviluppare fin dall’infanzia e che continuiamo ad alimentare con le esperienze di vita. È molto importante essere consapevoli del fatto che la stima che abbiamo di noi stessi influenza il nostro comportamento, le nostre relazioni sociali, la nostra efficienza sul lavoro, la nostra vita affettiva. Più la nostra autostima è alta, più siamo fiduciosi negli altri e più questi ci dimostrano la stima che hanno nei nostri confronti. Se invece abbiamo poca stima di noi stessi, diventiamo anche pessimisti, siamo molto severi e critici nei nostri confronti, non riusciamo ad affrontare le situazioni stressanti, ci lamentiamo senza riuscire a realizzare niente di buono, confermando concretamente le aspettative negative che si hanno nei confronti della vita. I fattori che concorrono alla formazione dell’autostima, determinandone il grado, sono molteplici, ma il primissimo fattore è quello in cui il fanciullo percepisce e giudica se stesso in base alla valutazione delle proprie caratteristiche e competenze e in particolare sul modo in cui viene trattato e considerato dagli adulti per lui importanti (genitori,insegnanti,coetanei…). I fanciulli che si sentono accettati si identificano più facilmente con gli adulti del loro ambiente, questi possono favorire il livello di autostima nel bambino provocando vari tipi di feedback dimostrando affetto, disponibilità, fiducia e fornendo regole di base che delimitano un ambito all’interno del quale il ragazzo è libero di muoversi autonomamente.
Il caso Andro
14 anni fa
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