Per caso ieri,facendo zapping per i vari canali e progammi che la tv ci propina, mi sono imbattuta in un vecchio film in bianco e nero intitolato "Anna dei miracoli".
Questo film mi ha colpito molto per il suo aspetto pedagogico in quannto si vede proprio l'evoluzione di questa disciplina cioè come è cambiata in soli 47 anni...
Mi ha sconvolto,è stato veramente forte vederlo e ve lo consiglio...magari così poi ne possiamo discutere...
Vi lascio la trama del film... buona visione!!!!!!!
TRAMA:
Una ragazzina sorda e cieca viene cresciuta dai genitori con una serie di vizi, capricci assecondati fino a farla divenire la regina della casa.
Dopo svariate badanti, arriva Annie Sullivan, una istitutrice, a metà tra lo psicologo e il maestro. La nuova assistente ingaggia una vera e propria guerra con la bimba.
Dopo aver convinto i genitori, che poi verranno allontanati, la maestra può spingere la bimba sul "bordo del molo", fino ad una scena "miracolosa" in cui la ragazzina capisce cosa è l'acqua, come si chiama e il mondo le si disvela. Chiede i nomi di ogni oggetto, ambiente, elemento, ecc.
Il miracolo è avvenuto, anche se non si può definire proprio un lieto fine, poiché in fondo la bimba rimane sorda e cieca, ma riesce ad uscire da un autismo egocentrico e dominante per entrare nel Miracolo della comunicazione, la relazione.
Questo film mi ha colpito molto per il suo aspetto pedagogico in quannto si vede proprio l'evoluzione di questa disciplina cioè come è cambiata in soli 47 anni...
Mi ha sconvolto,è stato veramente forte vederlo e ve lo consiglio...magari così poi ne possiamo discutere...
Vi lascio la trama del film... buona visione!!!!!!!
TRAMA:
Una ragazzina sorda e cieca viene cresciuta dai genitori con una serie di vizi, capricci assecondati fino a farla divenire la regina della casa.
Dopo svariate badanti, arriva Annie Sullivan, una istitutrice, a metà tra lo psicologo e il maestro. La nuova assistente ingaggia una vera e propria guerra con la bimba.
Dopo aver convinto i genitori, che poi verranno allontanati, la maestra può spingere la bimba sul "bordo del molo", fino ad una scena "miracolosa" in cui la ragazzina capisce cosa è l'acqua, come si chiama e il mondo le si disvela. Chiede i nomi di ogni oggetto, ambiente, elemento, ecc.
Il miracolo è avvenuto, anche se non si può definire proprio un lieto fine, poiché in fondo la bimba rimane sorda e cieca, ma riesce ad uscire da un autismo egocentrico e dominante per entrare nel Miracolo della comunicazione, la relazione.
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